Monti Sibillini, Marche
Andrea da Barberino: Il Guerrin meschino
Prosaroman, ca. 1410. Der an Piraten verkaufte und später freigekommene Findling Guerrino ist auf der Suche nach seiner Identität und wird sich am Ende als Prinz erweisen. In den Monti Sibillini befragt er die Sibylle in ihrer Grotte. Der Ausschnitt beschreibt eindrucksvoll die schroffe und unwegsame Gebirgslandschaft.
Come il Meschino trovò le scure alpi nelle quali dormì la notte, e la mattina sequente entrò in una delle quattro caverne trovate. Cap. 143
Partito il Meschino dalli i tre romiti, poco andò ch’egli trovò il fine delle due montagne, dove questo romitorio era per mezzo. Tra queste due alpi comencia il collo di una montagna tutta di uno sasso vivo, e questo fine di queste due montagne sono sì grandi e sì profondi dirupamenti, che’l non si puote veder al fondo nel grande vallone, e le ripe dove quelle finiscono. Li parve che aggiungano fino disopra alle nugole, e quella montagna dove conveniva andare, era fatta come uno pesce marino che ha nome Aschidor, cioè come la sua schena, il qual nasce nel mar maggiore. Questo poggio di alpi pare d’ogni parte un barbacane di muro, e per mezzo era circa un braccio, dove meno, e dove un poco più, e la cima di questo schenale del poggio, donde se schifa la terra di questi dirupamenti, non si potria dire la scurità quanto pare a fondo, e quel fondo è circondato di alpi per modo che la luce del Sole non opera in fondo alcuna cosa, e tutte queste alpi sono nude di ogni arbore, solo sassi, et alcune poche herbe. Non se gli può andare se non tre mesi dell’anno, cioè quando il Sole è nel segno di Gemini, Cancro et Leone.
(Text nach der Ausgabe: Guerrino detto il meschino, Venedig 1562)